Che ormai il black metal non abbia più confini spaziali non è un mistero per nessuno; ennesima dimostrazione, questo split che vede protagonisti i Neftaraka, dalla Malesia, e gli Original Sin, dalla Cina. Ed entrambe le realtà sono piuttosto interessanti, a dirla tutta. Ad aprire il lavoro, i Neftaraka, i quali propongono un black metal che si pone a metà strada tra i DarkThrone di un tempo e i Mayhem di “De Mystheriis Dom Sathanas”, con qualche puntata anche dalle parti dei Gorgoroth e qualche spunto che richiama il black finlandese più marcio. La song migliore è, senza dubbio, “The Knoll”, vuoi per una sorta di perversa “melodia” che la caratterizza, vuoi per una registrazione veramente grezza, che rende più malato il tutto. Più che buone le prove di tutti i membri, che dimostrano una grande vena creativa, pur muovendosi su terreni assolutamente non nuovi. Una band da seguire con attenzione, se si vuole avere un’idea di come si stia muovendo il genere in quelle terre. Se i Neftaraka in questo lavoro sono autori di una prova più che soddisfacente, i cinesi Original Sin non sono certo da meno. Il loro black metal affonda le radici nel sound caro ai primi Emperor e ai DarkThrone di “A Blaze In The Northern Sky”, con delle vocals filtrate che mi hanno riportato alla mente quanto fatto da un certo Conte tanti anni fa. Dei due pezzi proposti va segnalato soprattutto “Frozen Time”, brano cadenzato, dall’incedere quasi ipnotico, che sembra quasi avvolgersi su sé stesso, in modo da palesare quanto espresso nel titolo. Anche per loro registrazione grezza e tante buone idee, che meritano di trovare un giusto riscontro. Uno split veramente di piacevole fattura, che merita tutta l’attenzione del caso.
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