Secondo album per i polacchi Infernal War, band da sempre dedita ad un ferale e violentissimo war black metal sulla scia dei Marduk di metà carriera. Se l’influenza del combo svedese era decisamente più evidentemente nei primi lavori dei nostri (su tutti il mini “Infernal SS” del 2002, un vero concentrato di furia distruttiva e rabbia iconoclasta), oggi il quintetto di Czestochowa si è sgrezzato ed ha assorbito e rielaborato nel proprio sound elementi provenienti anche da altri generi, specie dal death e dal thrash, senza tuttavia perdere un’oncia dell’aggressività originaria. “Redesekration“ è un album che non fa prigionieri, un panzer che avanza indomito sul campo di battaglia senza concedere un attimo di tregua all’ascoltatore. Il riffing della band è meno primitivo ed istintivo che in passato e, su una base fondamentalmente black, si innestano influenze vicine a certo death polacco ed in particolare a gruppi quali Vader, Dies Irae e Decapitated, senza tralasciare sporadici e fulminei accenni thrash di slayeriana memoria, che mi hanno molto ricordato gli ucraini Warhead. Inutile citare alcuni pezzi a discapito di altri, tutti viaggiano su velocità disumane ed il songwriting si mantiene costantemente ispirato, brutale, chirurgicamente preciso e letale come un rasoio affilato. I nostri danno prova di elevate abilità compositive, riuscendo ad imbrigliare il loro furore devastante in strutture quadrate e marziali. Questo lavoro segna una piacevole conferma per una band forse poco conosciuta ma che merita adeguata attenzione da parte di tutti i sostenitori del black/death più crudele e bellicoso.
