Disco d’esordio per i lituani Dark Ravage, dopo il demo “Tamsos Karalyste” del 2005, band formata da Necrontyr (voce), Dunkelheit (chitarra), Odium (basso) e GarLoq (batteria). La band, a differenza di diversi gruppi dell’Est che puntano verso lidi tastieristici (ma senza essere orientati verso le sonorità di gruppi come Dimmu Borgir o simili), predilige uno stile fortemente influenzato da Judas Iscariot, Nargaroth e qualcosa dei Clandestini Blaze o dei Diaboli più cadenzati (valga “Souls to be Sacrificed” come esempio). A volte (l’opener “The Dawn of Chaos”) emergono anche alcuni tratti di matrice thrasheggiante, Azaghal oriented, che danno una spinta in più al pezzo. Il brano migliore, però, va individuato in “To Invoke the Lord”, brano lungo (quasi nove minuti di durata) ed articolato, che tuttavia non annoia, con i frequenti cambi di tempo e di atmosfere al suo interno. Anche “Army from Beyond” merita di essere citata tra gli episodi meglio riusciti. Ma, in generale, tutto l’album è ben costruito, con canzoni più che valide, che riescono a colpire nel segno, senza stancare dopo un paio di ascolti, come purtroppo spesso accade. Segno, questo, di una maturità compositiva già acquisita, da parte del quartetto. Che, poi, il disco sia tutt’altro che originale, è un altro discorso. Ma, oramai, credo che nel black sia stato già detto tutto molti anni fa. Oggigiorno possiamo solo sperare che i vari gruppi che si affacciano sulla scena siano validi. E questa nuova realtà lituana lo è parecchio. Sinceramente, mi aspetto molto da loro, nel futuro. L’unica cosa negativa di questo disco è la copertina, approssimativa e leggermente infantile, a mio avviso. Ma su questo particolare si può tranquillamente sorvolare. Consigliato vivamente.
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