Gli Anal Vomit (ogni commento sul monicker è assolutamente superfluo) sono un terzetto proveniente dal Perù ed attivo dal lontano 1992. Questo “Depravation” costituisce la loro seconda fatica sulla lunga distanza, dopo l’esordio “Demoniac Flagellations” del 2004 e la consueta trafila di demo e svariate uscite nei più diversi formati. Già dalla cover e dai titoli dei pezzi è facilmente intuibile quale sia il genere proposto dai nostri, ovvero uno scontatissimo black/death, con qualche sporadico accenno thrash, di stampo prettamente sudamericano e di impostazione satanista, ma di quel satanismo becero e ignorantissimo che rischia anche di diventare ridicolo. Il riffing è il solito pastone confuso e la registrazione è, come di regola, grezzissima e marcia, ai limiti dell’ascoltabile. Nel vano tentativo di ripercorrere le orme dei Sarcofago, il combo di Lima si accoda al treno dei vari Horncrowned, Impiety, Hadez, Utuk Xul e compagnia morbosa, mettendo però in mostra notevoli limiti sia tecnici (il che non sarebbe nemmeno grave per il genere proposto) che, soprattutto, di ispirazione. Restano apprezzabili la violenza brutale sprigionata da ogni singola nota di questo disco e l’attitudine indiscutibile della band. Ma è davvero troppo poco per raggiungere una valutazione sufficiente.
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