Quintetto proveniente dalla Bielorussia, gli Infestum giungono con questo “Ta Natas” alla seconda fatica sulla lunga distanza dopo l’esordio “Last Day Before The Endless Night” risalente al 2002. Il black metal proposto dai nostri è molto distante dal classico trademark delle bands dell’Europa dell’Est: niente riff epicheggianti né atmosfere epiche, ma un songwriting arcigno che sorregge sferzate chitarristiche veloci e taglienti, sull’onda degli Enthroned, degli ultimi Setherial o dei 1349. Su questa base di fondo si innestano passaggi melodici avvolgenti ed abbastanza curati, inserti tastieristici dal sapore sinfonico, rocciose parti rallentate ed anche qualche sporadico elemento ambient/elettronico. Nonostante le molte idee e l’apprezzabile sforzo compiuto dal combo di Minsk per dare alle stampe un platter il più possibile personale, l’amalgama dei pezzi non risulta ancora ottimale e spesso si ha l’impressione che le varie influenze riconoscibili nei brani non siano state perfettamente assorbite dalla band, ancora immatura e forse smaniosa di mettere molta carne al fuoco. In ogni caso ci sono alcuni episodi di buona fattura, specialmente quando i nostri decidono di picchiare duro mettendo da parte le varie “sperimentazioni”: l’opener “Te Deum” e la tellurica “On Wings” sono due belle mazzate, certamente i pezzi meglio riusciti dell’album. In definitiva questo “Ta Natas” è un disco discreto, che si lascia ascoltare piacevolmente e permette di intravedere buoni spunti creativi che gli Infestum dovranno essere in grado di sviluppare in futuro. Comunque una prova positiva.
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