Torture Chamber – Qayin

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Nati come solo project del singer Connor Allen (al quale si sono in seguito aggiunti membri degli Xenotaph), i Torture Chamber sono un giovanissimo gruppo proveniente dalla Bay Area, che sembra già circondato da un certo alone di culto, quanto meno in rete, benché questo “Qayin” sia soltanto la loro seconda prova, dopo l’ep di debutto “Into The Void”, rilasciato nel 2013. Lo stile dei nostri è descrivibile come un malefico connubio all’odore di zolfo tra sonorità black e death, che strizza l’occhio alla scena religious ed in particolare a bands come Mortuus Infradaemoni, Averse Sefira e Watain (periodo “Casus Luciferi). I Torture Chamber sembrano a tutti gli effetti una realtà più europea che statunitense, considerato il loro approccio alla musica nera, che unisce alla brutalità ed al putridume, tipici della miglior scena a stelle e strisce, una certa propensione a costruire brani articolati e dalle strutture tutt’altro che semplici, giocati sull’alternanza insistita tra sfuriate devastanti e momenti più oscuri e dal sapore rituale. Siamo confinati nei territori dell’ortodossia più devota alla tradizione ma i Torture Chamber mettono in mostra un piglio isterico e sinistro che rende la loro proposta in qualche misura personale e già riconoscibile. E per un gruppo agli esordi – e quindi con ampi margini di miglioramento e maturazione – non è certo cosa da poco.