Terzo album per questa validissima one man band greca e seconda uscita nell’arco del 2007, sempre sotto l’egida dell’attenta Moribund Records. Il fatto che Wrath, alias Nikos Spanakis, il mastermind che si cela dietro il monicker Dodsferd, per l’occasione coadiuvato da due session members (peraltro suoi compagni d’avventura nel progetto Nadiwrath), abbia prodotto ben due full length nel breve volgere di dieci mesi, è sintomo, vista l’ottima fattura dei lavori in questione, di un’urgenza creativa davvero fuori del comune. Questo “Cursing Your Will To Live” prosegue fedele il discorso intrapreso con il precedente “Fucking Your Creation” e ci regala oltre un’ora di insano e malevolo black metal, sporcato da sprazzi di black n’ roll che evocano in più di un episodio gli spettri dei migliori Carpathian Forest e degli ultimi Darkthrone. A parte queste “licenze stilistiche”, che rimangono tutto sommato confinate a qualche riff, il songwriting resta saldamente ancorato alla propria matrice black, con qualche venatura melodica che richiama la scuola finlandese ed in particolare gruppi come Satanic Warmaster, Behexen e Sargeist. Non mancano neppure episodi più laceranti e dolenti, nei quali il nostro paga un certo tributo tanto al Burzum di “Hvis Lyset Tar Oss” quanto ai primi Xasthur e Nargaroth. Ma ciò che più colpisce all’ascolto di questo lavoro è l’incredibile freschezza dei pezzi e la facilità con la quale Wrath appare in grado di reinterpretare in modo assolutamente personale ed efficace la lezione dei maestri. Nonostante la lunghezza dei brani si attesti in media intorno ai 6 – 7 minuti e siano in sostanza tutti giocati su un paio di riff portanti, la noia non fa mai capolino e tutto il disco si mantiene su livelli qualitativi più che accettabili, vomitando sull’ascoltatore il proprio carico di odio primordiale, tra ritmiche trascinanti, vocals putride, atmosfere sulfuree ed un grezzume di fondo che non potrà lasciare indifferenti gli amanti della sonorità old style. Nel mare magnum degli inutili gruppi clone, la proposta di Dodsferd spicca come un diamante nel fango.
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