Album di debutto per i patavini Ars Goetia, dopo il discreto demo di qualche mese fa “Compassion Lead To Weakness”. Va subito detto che i dubbi che quel lavoro mi aveva lasciato sono stati completamente fugati, grazie ad una prova più che soddisfacente del singer Helnath, questa volta totalmente a suo agio dietro il microfono. Il punto di riferimento principale restano i Mayhem di “De Mysteriis Dom Sathanas”, a cui, però, vanno ad aggiungersi, quale ulteriore fonte di influenza, i nostrani Necromass di un tempo, quelli di “Bhoma” e del debut “Mysteria Mystica Zofiriana”. Per cui le varie canzoni sono dotate di certe atmosfere malate che danno un tocco particolarmente perverso al prodotto finale, compresi i tre pezzi già presenti nel demo, riproposti qui in una veste parzialmente rinnovata; merito, soprattutto, di una registrazione grezza ma potente, che denota la crescita del gruppo anche sotto questo aspetto. Tra le songs migliori va senza dubbio segnalata “Dies Nefastus”, in cui è forte l’influenza dei citati Necromass, rivisitati, però, con gusto personale. Anche “The Path Of Despising” è destinata a diventare uno dei cavalli di battaglia della band, col suo incedere mastodontico, frutto del mid tempo che la sorregge. Ma tutto il disco non mostra cedimenti di sorta; i brani sono tutti ben strutturati ed alternano con efficacia sfuriate in pieno stile norvegese a parti più rallentate, con azzeccatissimi stacchi di batteria, che rendono le composizioni malignamente evocative. Le chitarre si intrecciano e si sovrappongono, ma i riff risultano sempre chiari e ben percepibili. Insomma, un disco d’esordio davvero positivo, che lascia intuire un radioso futuro per questa realtà nostrana.
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