Disco solista per Ares, bassista degli Ars Goetia, che si discosta parecchio da quanto fatto dalla band madre. Mentre negli Ars Goetia infatti ci troviamo di fronte ad un black metal piuttosto classico di matrice norvegese, qui lo stile è più personale e, a tratti, spiazzante. Le influenze sono molto varie, attingendo a elementi depressive (specie nella prima parte del disco) mescolati con una base proveniente dall’industrial black, evidente soprattutto nell’uso della drum machine e della voce molto filtrata. Il tutto condito con una registrazione molto grezza, che non stona affatto. Ma non aspettatevi assolutamente qualcosa alla Mysticum, perché qui è tutto molto diverso. I pezzi creano uno stato di alienazione e straniamento, una lenta discesa negli abissi più neri dell’anima, grazie alla struttura ciclica dei riff, che ritornano continuamente su sé stessi, e alla voce di Ares, che si insinua feroce e letale. Tra i brani migliori è da citare “Sexstant”, dove quanto detto viene perfettamente esplicitato nei suoi circa sei minuti di durata. Molto bella anche “Isolation Habitat”, col suo alternarsi di registrazioni più o meno distorte. Inquietanti anche i vari episodi di “.”, caratterizzati da suoni distorti e filtrati. Ma tutto il disco si assesta su buoni livelli, senza mostrare cadute di tono, lasciando, al contrario, prevedere un radioso (musicalmente parlando) futuro per questa nuova realtà made in Italy, che nulla ha da invidiare a tante bands straniere più blasonate.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.