Nati nel 2006 dalle ceneri dei disciolti Funeral Elegy, gli Hakuja (in realtà una one man band), con “Legacy”, giungono al demo d’esordio, riprendendo diverse canzoni dal terzo disco della band originaria. Una scelta azzeccata, a mio avviso, perché il lavoro è decisamente valido, proponendo un discreto black metal che si pone a metà strada tra i Dissection, per quel che riguarda le trame chitarristiche, e Burzum, per quel che concerne il cantato. Al tutto si aggiunge una vena vagamente depressive, che mi ha riportato in mente qualcosa di Make A Change…Kill Yourself, che conferisce quel “quid” in più al gruppo, che, probabilmente, permetterà loro di emergere dall’anonimato giapponese (da lì proviene la band) e di affermarsi come una realtà dell’underground mondiale. Tra le canzoni migliori, oltre l’opener “Dropped On Inferna”, sicuramente “Baal”, in cui la vena depressive è preponderante. Degna di menzione anche “Kanata”, per qualche rimando ai Darkthrone, sempre inframmezzato con il riffing depressive. Tutto il lavoro procede più che bene, senza mai lasciar spazio alla noia, grazie anche alla scelta di non prolungare mai troppo a lungo i brani (che si assestano, in media, intorno ai cinque minuti di durata). Ottima anche la programmazione della drum machine, che risulta quasi identica ad una batteria reale. Un demo da avere, senza ombra di dubbio.
