Gremory – In Nomine Martis

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Secondo demo nel volgere di pochi mesi per i nostrani Gremory, dopo l’esordio “Inferis-Journey In Chaos”. Questo lavoro prosegue il discorso iniziato con il precedente, con alcuni sostanziali cambiamenti che denotano una certa maturazione nel gruppo e la volontà di distaccarsi, per quanto possibile, dai modelli di riferimento. Innanzi tutto la produzione è piuttosto migliorata rispetto a quella del debut, il che permette di distinguere distintamente tutti gli strumenti e conferisce più profondità al suono, sottolineando nel modo giusto le atmosfere notturne e macabre create dalla band. In secondo luogo, come si diceva, lo stile dei nostri ha subito una lieve variazione verso lidi più personali. Pur restando, infatti, comunque ancorato al classico trademark del black metal sinfonico di gruppi come Emperor e primi Dimmu Borgir, il songwriting dei Gremory mostra in questo disco inaspettati tratti epici e marziali, tanto nei tappeti tastieristici, quanto nei passaggi (più sporadici) dove sono invece le chitarre ad essere in primo piano. Buona soprattutto la prova di Lord Sho, responsabile delle orchestrazioni, ma è tutto il combo italico ad esprimersi su livelli più che accettabili, dando prova di abilità tecnica ed esecutiva. Il pezzo più convincente del lotto, e che esprime appieno tutte le menzionate caratteristiche, è senz’altro la conclusiva “Celebrating Hades”, ben equilibrata, maestosa e coinvolgente nei suoi numerosi cambi di tempo. In definitiva, questa seconda prova dei nostri risulta convincente e dimostra le potenzialità di un gruppo che sta trovando la propria strada, uscita dopo uscita, ma che sembra già sufficientemente maturo per il debutto sulla lunga distanza.