Album d’esordio per gli Urgehal, band ormai assurta a tutti gli effetti nell’olimpo demoniaco del black metal e tra i principali esponenti della così detta “seconda ondata” della scuola norvegese. “Arma Christi” è un perfetto esempio di dedizione totale al black metal più tradizionale, crudo e senza fronzoli, gelido e pregno di malignità fino all’osso. All’epoca i nostri, un trio formato da Chiron, Trondr e Ensifer, erano molto influenzati dai mostri sacri del genere, Gorgoroth su tutti, ma erano già dotati della classe cristallina e della personalità necessaria che permisero loro, nel corso degli anni, di ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nell’ambiente underground, inglobando nel proprio sound anche altre sfumature stilistiche. I primi due pezzi, “Blood Hunt” e “The Night Armageddon Comes”, valgono da soli il prezzo d’acquisto: due perle nere di rara purezza, che definiscono fin da subito le coordinate del songwriting della band e danno un’idea delle capacità compositive della stessa. Il resto si mantiene sugli stessi, elevati, livelli qualitativi: brani veloci e graffianti si alternano ad altri più cadenzati ed atmosferici, in un perfetto equilibrio tra violenza ed emotività, che chiama in causa ora i Darkthrone di “Under A Funeral Moon”, ora i vecchi Mayhem, ora la scena finlandese, Horna su tutti. Le note dipingono foreste invernali sferzate dall’urlo della tempesta, foreste che nascondono e propiziano macabri ed innominabili riti; cieli notturni che brillano alla tenue e pallida luce della luna, mentre la fiamme bruciano nell’abisso. Se volete rivivere questo feeling tetro e malsano, tipicamente anni novanta, non fatevi sfuggire questo splendido album e tutti quelli successivi degli Urgehal. This is satanci black metal… and jesus wept.
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