Tornano, a due anni dal precedente “The Torment Continues”, i portoghesi Corpus Christii, che giungono con questo “ Rising” a quota sei album. La creatura di Nocturnus Horrendus (anche proprietario della Nightmare Production) ha subito una lenta ma costante evoluzione nel corso degli anni, spostandosi dal black metal devoto agli Immortal degli esordi ad uno stile che, pur non rinnegando quanto fatto in passato (fortunatamente), esplora altre sonorità, soprattutto quelle care al “religious” black metal di stampo Deathspell Omega. Per cui sono frequenti i rallentamenti, che, pur senza sconfinare nelle liturgie nere dei francesi, riescono a donare il giusto pathos a ogni canzone, facendo sì che ognuna sia una creatura a sé stante, benché tutti i pezzi risultino legati dal filo conduttore che fa da sfondo alla trilogia “Torment”. Tra le canzoni più valide citerei “Torrents Of Sorrow”, che dopo un attacco veloce caratterizzato da riff affilati e stranianti al tempo stesso, si lascia andare a passaggi più sofferti e cadenzati, sottolineati dall’ottimo lavoro dietro le pelli di Menthor e dalle urla lancinanti di Nocturnus Horrendus, che scavano solchi profondi nell’animo dell’ascoltatore. Tra le canzoni che più rimandano agli inizi della band, invece, vi è “Evasive Contempt”, in cui il riffing figlio dei vecchi Immortal si unisce allo stile dei menzionati Deathspell Omega. Ma tutto il disco si mantiene costantemente su buoni livelli, anche se qualche caduta di tono, qua e là compare. Ma su tredici canzoni, qualche passaggio meno riuscito è ammissibile. Un gruppo che conferma quanto di buono fatto in passato e che guarda al futuro senza timore.
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