Seconda fatica sulla lunga distanza per i tedeschi Kapein, band di recente formazione, dedita ad un crudele e ferale raw black metal, marcio e senza fronzoli. Rispetto all’album d’esordio, “Golgotha”, risalente al 2005, questo “Aeon Of Rust” non presenta in realtà grandi differenze, se non per quanto riguarda la produzione, leggermente più curata, anche se sempre rigorosamente gracchiante e polverosa. Il genere nel quale il quintetto teutonico inquadra la propria proposta è ormai da anni saturo di gruppi più o meno validi e non permette di per sé grandi variazioni sul tema; i Kapein, da parte loro, non brillano certo per particolare originalità o ispirazione e si limitano a dare alle stampe un lavoro indubbiamente onesto e devoto alla tradizione, ma destinato a soddisfare solo i più radicali sostenitori delle sonorità true e old style (almeno quelli che si accontentano della solita minestra riscaldata) e ad essere irrimediabilmente riposto negli scaffali dopo qualche ascolto. Tuttavia non mi sento di attribuire un giudizio totalmente negativo a questo album: il riffing è comunque coinvolgente, ben equilibrato tra gelide sferzate alla Gorgoroth e parti più oscure ed epiche, non lontane da bands quali Odal, Barastir e Thy Nemesis; le vocals trasudano una malignità quasi palpabile e il drumming, ora infuriato, ora più cadenzato, detta i giusti ritmi ai vari pezzi. In conclusione, “Aeon Of Rust” è un disco come ne sono stati pubblicati a migliaia dagli anni novanta ad oggi, per un gruppo destinato a rimanere confinato nell’underground più buio, che potrà però donare qualche macabra emozione a chi questo genere lo segue da tempo con passione autentica.
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