Ancient Winter è una one man band di recente formazione, dietro la quale si cela il mastermind Fog, che si occupa di musica e testi, a parte alcune liriche in italiano, opera di Tritto e incentrate su eventi storici della città di Mantova, dalla quale il progetto proviene. “Through The Black Obedience” è il debutto assoluto (on line gratuitamente qui e presto fuori in edizione fisica per la VL Records) e ci propone una mezzora scarsa di black metal violentissimo e brutale, completamente votato all’odio e alla misantropia. Le soluzioni adottate mi hanno ricordato decisamente gli Immortal di “Pure Holocaust” e “Battle In The North” ma con un piglio più marziale e meccanico, veicolato probabilmente da quella che sembra essere una drum machine, programmata quasi costantemente su velocità molto sostenute. Pezzi acuminati e terremotanti, riffing sferzante e gelido, una sezione ritmica martellante, un cantato gracchiante e demoniaco ed una produzione artigianale ma mai troppo confusionaria. Questi, in estrema sintesi, gli elementi che caratterizzano questa prima prova degli Ancient Winter, che ha come difetto principale, a mio giudizio, una certa ingenuità di fondo a livello sia compositivo che esecutivo: è apprezzabile tuttavia l’intento di suonare genuinamente raw e true, perché questo è ciò che il progetto si propone di fare con onestà e devozione verso i propri modelli di riferimento, e difficilmente si potrà restare indifferenti di fronte all’assalto devastante di pezzi ruvidi e belluini come “Human Plague” e “Monach”. Per essere un esordio una piena sufficienza è comunque raggiunta senza eccessive difficoltà.
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