I tedeschi Mor Dagor debuttano sulla lunga distanza con questo “Human execution”, album registrato nel dicembre del 2001 che solo ora riceve adeguata distribuzione da parte della Twilight. Questi tre pazzi teutonici, che rispondono ai nomi di Torturer (batteria), Pestilence e Beast (chitarre e voce), devono essere entrati in sala di registrazione dopo aver ascoltato fino allo sfinimento albums come “Panzer division marduk” o “Impergium” dei mai troppo decantati Niden Div. 187, assimilandone la lezione senza tuttavia riuscire ad eguagliare né la ferocia belluina del primo né l’impatto devastante del secondo. Da queste premesse è abbastanza facile intuire quale sia il genere proposto dai Nostri: un war black metal sparato a velocità folli ed intimamente votato alla distruzione totale. La musica dei Mor Dagor avanza terremotante come un panzer in prima linea e non fa prigionieri. Le songs si attestano tutte su ritmi assai sostenuti ed il gruppo, pur non brillando per originalità o personalità, svolge in modo egregio il proprio compito in composizioni piuttosto ben strutturate anche se basate fondamentalmente sulla violenza più bieca e fine a sé stessa (da ascoltare l’opener, la title-track e “Chastised flesh”). A dirla tutta in alcuni episodi il songwriting della band mostra i limiti di una proposta eccessivamente derivativa ed ancorata agli stilemi dei classici del genere prima citati e l’ascolto si fa decisamente pesante. La produzione è piuttosto deficitaria e non aiuta la furia del gruppo ad emergere appieno in tutta la sua forza distruttiva: in particolare il suono della batteria, già di per sé piuttosto monocorde, appare a tratti soffocato e non in primo piano come dovrebbe essere. La band offre il meglio di sé quando stacca il piede dall’acceleratore dando vita a songs più articolate e caratterizzate dall’alternanza di parti veloci con altre maggiormente cadenzate e marziali: un buon esempio è costituito da “Voice of hell” ed in futuro il gruppo, comunque dotato di tecnica non disprezzabile, dovrebbe insistere su questa strada anziché abbandonarsi alla ferocia più incontrollata. Un disco certamente non essenziale dunque, ma che potrà fare la felicità di tutti gli amanti delle sonorità più guerresche e dei testi incentrati (che novità!) sulle seconda guerra mondiale, che si attesta su livelli di piena sufficienza se non altro per la passione e la convinzione del gruppo.
