Bello split, di quelli intrisi di marciume underground fino all’osso, che vede uniti sotto la stessa bandiera blasfema i nostrani Darkness e i portoghesi Decayed. Si parte proprio con questi ultimi, che propongono quattro pezzi (“Unholy Ritual”) di old style black metal ortodosso e fedele alla tradizione dei primi Mayhem e dei Bathory, soprattutto per alcune venature epiche che caratterizzano a tratti il riffing. I nostri, attivi fin dal lontano 1990 ed autori di sei full length e di una miriade di altre uscite nei più svariati formati, si sono guadagnati nel corso degli anni una nomea leggendaria nell’ambito della scena del loro paese e non solo. Il loro modo di suonare black metal è saldamente ancorato alla vecchia scuola nordica ma non disdegna di farsi influenzare dalla scena greca dei primi anni novanta (Rotting Christ, Varathron, Necromantia) e conserva la propria specificità grazie ad un feeling oscuro e mistico tipicamente mediterraneo. Una buona prova che conserva intatta l‘aurea di “culto” di questa band. Segue “Darkness Wants You Dead” dei novaresi Darkness, che confermano la loro vocazione distruttiva e iconoclasta grazie a questi sette brani, vere schegge impazzite di black/thrash sulla scia di Carpathian Forest e Impaled Nazarene. La proposta dei nostri è abbastanza monolitica e perfino prevedibile, ma non è interesse dei Darkness essere originali o sperimentare, quanto piuttosto dare libero sfogo alla loro rabbia e violenza attraverso un riffing che molto deve a Sodom, Destruction e Celtic Frost. E, sotto questo punto di vista, il loro intento può dirsi pienamente raggiunto. Una segnalazione è doverosa: l’intero lato Darkness dello split ed in particolare la canzone “Aemathien” è dedicato alla memoria di Claudio Mariotti, da poco scomparso, della Aemathien Distro e Wotan’s Reich Productions, uno dei personaggi più impegnati nella promozione dell’underground in Italia, oltre che a Quorthon, ovviamente tra gli indiscussi padri del black metal. Un cd decisamente interessante, da ascoltare se amate il black più putrido e senza fronzoli.
