Nokturnal Mortum – NeChrist

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I Nokturnal Mortum rappresentano l’ascesa del black est-europeo nell’Olimpo della scena mondiale. La particolarità degli ucraini, capitanati dal poliedrico Knjaz Varggoth, sta nel proporre un black grezzo e minimale arricchito da divagazioni folk, ispirate dalle melodie e dagli strumenti locali. “NeChrist” è stata la consacrazione della band a livello underground mondiale, nonostante i problemi discografici dovuti alle lyrics molto esplicite. Il disco presenta un guitar work ispirato e vario, supportato spesso da un tappetto di tastiere epico. Il drumming ferale detta i ritmi dell’album, spesso lanciati e caotici. Ad enfatizzare la sensazione di caos contribuisce la pessima registrazione, che in alcuni momenti mostra tutte le sue pecche di fronte ad una complessità di suoni che avrebbe forse meritato una riproduzione più composta e pulita. Se vogliamo vedere l’aspetto positivo, possiamo ammettere che un muro sonoro così spigoloso e grezzo è ricco di fascino, soprattutto per i più nostalgici. I pezzi mantengono sempre venature molto epiche e malinconiche, portate avanti in maniera spesso arrembante e distruttiva. A momenti le divagazioni atmosferiche e folk prendono il sopravvento e si incastrano tra le numerose sfuriate, conferendo un ulteriore tocco emozionale al disco. I pezzi si mantengono tutti su livelli buoni, raggiungendo l’apice compositivo in “The Call of Aryan Spirit”, un brano che assimila bene sentimenti contrapposti quali odio e malinconia per amalgamarli in una composizione dal sicuro impatto emotivo. Ma in fin dei conti questo episodio è sulla falsa riga dei restanti e, se vogliamo, può essere preso come stendardo dell’intero lavoro, senza per questo sminuire il restante minutaggio di “NeChrist”. Questo album rappresenta la maturazione concettuale e compositiva estrema e senza compromessi dei nostri, già fautori di precedenti e validi lavori. Il punto di forza in questo caso possiamo rintracciarlo nella tangibile passione che trasuda da ogni nota, rappresentata ed amplificata attraverso un sound amatoriale. Le buone parti folk riescono a rendere il tutto ancora più avvolgente e trascinante e il cantato in lingua madre (alternato all’inglese in alcuni pezzi) rappresenta una scelta coraggiosa. Segnalo la presenza, nell’edizione ristampata dalla stessa Oriana, di una cover (si tratta di “Deaf Forever”, posta come ultima traccia) dei Motorhead, molto personalizzata e interessante da ascoltare. Segnalo inoltre la presenza di 78 tracce nascoste brevissime, in pratica sample circa suoni della natura… che sfociano nell’ultima e 88esima traccia ambient. Un disco, concludendo, che tutti gli appassionati dovrebbero ascoltare; nonostante la sua particolarità è dotato di così tante sfumature da apparire diverso ad ogni ascolto. Da avere assolutamente: “The war is sacred! Total war!”.

REVIEW OVERVIEW
Voto
85 %
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nokturnal-mortum-nechristTRACKLIST <br> 1. The Funeral Wind Born in Oriana; 2. Night Before the Fight; 3. Black Raven; 4. The Call of Aryan Spirit; 5. The Child of Swamps and Full Moon; 6. Death Damnation; 7. In the Fire of the Wooden Churches; 8. Jesus' Blood; 9. Nechrist: The Dance of Swords; 10. Perun's Celestial Silver <br> DURATA: 66 min. <br> ETICHETTA: Oriana <br> ANNO: 1999