Personalmente sono stato sempre affezionato a “Fire Walk With Us”, secondo full length dei romani Aborym, e, tra l’altro, lo ritengo un disco la cui analisi è stata sempre un po’ superficiale. La votazione finale tiene conto del livello qualitativo altalenante del disco in questione, che alterna immensi capolavori, come ad esempio “Love The Death As The Life”, con pezzi poco significativi e musicalmente trascurabili, come la conclusiva “Theta Paranoia”, nient’altro che un esperimento con l’uso di onde Theta. “Fire Walk With Us” è il passo del rubedo, del fuoco. Il rosso acceso dell’artwork, inusuale per il black ma utilizzato in altri generi musicali, è solo la riprova di questo. Il suono è “caldo”, marziale, apocalittico, cattivo, oscuro, negativo e di una precisione aliena. Spicca la drum machine, la sua programmazione semplice ma martellante e, non di meno, il suo suono ovattato ed artificiale. Con un Attila Csihar alle vocals che riesce molto bene ad interpretare l’atmosfera infernale generata dal muro sonoro, con vocals dilatate e sovrapposte. “Our Sentence”, “Love The Death As The Life” e “Fire Walk With Us” sono il perno dell’intero album, tre pezzi che propongono un black fortemente contaminato e che riesce ad unire atmosfera malsana e violenza. “Total Black” è il pezzo più semplice del lotto, un soffuso manifesto alla negatività e al nero esistenziale. “Here Is No God S.T.A.” è il seguito di “Tanta Bizarre”, un pezzo più dinamico dove l’elettronica prende il sopravvento. “White Space” e “Sol Sigillum” sono pezzi riusciti a metà, dotati di alcuni spunti molto validi, finiscono per assumere una funzione riempitiva nonostante la loro qualità, purtroppo non giustamente sviluppata a mio parere. E’ presente anche una cover di Burzum cantata da Fabban, “Det Som En Gang Var”, se non altro gustosa in quanto finalmente si ripropone qualcosa di questo artista che non si limiti a risuonare il pezzo in maniere identica all’originale. Infatti qui possiamo ascoltare un ipotetico Burzum con il classico suono alla Aborym, un po’ come fondere le facce del progetto pre e dopo arresto di Varg. Come si nota da subito “Fire Walk With Us” continua ad essere vario almeno come il suo predecessore, sicuramente è negativo e molto più minimale rispetto a quello che verrà sfornato in seguito dal gruppo in questione. Quindi consiglio di prendere in considerazione questo disco, non sarà un capolavoro per alcune piccole pecche ma rimane un cd per buona parte monumentale, innovativo e malato come pochi. Difficilmente si riesce a trovare una proposta particolare ai giorni nostri, ovviamente, visto il tipo di proposta, è destinato soltanto agli estimatori del post industrial black.
“Per uccidere si deve odiare. Chi odia vive in eterno.”
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