Fourth Monarchy – Amphilochia

0
1793

Full length d’esordio in elegante formato digipack per i nostrani Fourth Monarchy, sotto l’egida della misconosciuta etichetta russa Helvete.ru. I nostri, un trio composto da Lohengrin alle chitarre, Count David alla voce e al basso e Lord Emhyn alla batteria, avevano debuttato nel 2004 per Militia Templi Records con la demo tape “Solstitium” che aveva attirato le mie personali attenzioni (e quelle di buona parte della critica specializzata) soprattutto per la convinzione con cui la band riproponeva, in un periodo in cui il genere veniva sistematicamente bistrattato, sonorità legate a doppio filo alla tradizione del black metal sinfonico. “Amphilochia” segue dal punto di vista musicale il percorso intrapreso dal suo predecessore, sviluppandone alcuni aspetti, grazie alla maggiore consapevolezza ed abilità compositiva maturate dalla band in questi anni. Pur restando ancorato alla miglior scuola sinfonica di gruppi come Mactatus, Misteltein, Vinterland e, soprattutto, Obtained Enslavement, il sound del terzetto italico si mantiene violento ed aggressivo, grazie ad un guitar work costantemente in primo piano ed ispirato. Alle trame chitarristiche che si inseguono alternando passaggi veloci ed epici a momenti nei quali è la melodia a prevalere, si sovrappone il buon lavoro tastieristico svolto da Sheidraam dei Kestmorg, che ammanta con un alone di oscurità quasi liturgica pressoché tutti i pezzi. La singolare abilità del gruppo consiste proprio nella capacità di realizzare un amalgama convincente tra le orchestrazioni sinfoniche, che non risultano mai ridondanti o eccessivamente barocche, e l’elemento più prettamente black. Su questo tessuto musicale estremamente compatto si innesta un discorso lirico che merita particolare attenzione. L’album è infatti diviso in tre capitoli (Parigi, 1400. Esoterismo, song 1-4; Costantinopoli, V Secolo. Sacralità Bizantina, song 5-7; La Serpe Divora Sé Stessa, song 8-9) e tratta con ricercatezza concettuale e linguaggio ermetico temi legati alla tradizione esoterica e alchemica. “Amphilochia” è un lavoro da apprezzare ed a suo modo coraggioso nel riprendere gli elementi tipici di quello che fu il sottogenere di maggior diffusione nel black metal della seconda metà degli anni novanta, infondendo allo stesso nuova linfa vitale con alcune ottime intuizioni ed un’attitudine per molti versi originale. Nonostante si tratti di un disco già maturo, che costituisce una conferma delle capacità dei nostri, sono convinto che questo album possa rappresentare anche un nuovo punto di partenza per i Fourth Monarchy, una band lontana dai clamori della scena ma dotata indubbiamente di grandi potenzialità.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
Previous articlePest – Hail The Black Metal Wolves Of Belial
Next articleFoscor – Those Horrors Wither
fourth-monarchy-amphilochiaTRACKLIST <br> 1. Alkaest; 2. La Torre Di Sette Torri; 3. Al Castello; 4. Notre Dame. La Città Gotica; 5. Mistica Notte Di Uno Stilita; 6. Antiochia; 7. Il Sangue Del Deicidio; 8. Ars Naturae Ministra (Une Aventure Esoterique); 9. Aghia Sophia <br> DURATA: 40 min. <br> ETICHETTA: Helvete.ru <br> ANNO: 2007