Uscita abbastanza atipica in casa Osmose questo full length di debutto dei norvegesi Sjoddog, band di recente formazione che propone un progressive black metal piuttosto lontano dagli standard dell’etichetta francese. I nostri sono infatti fautori di sonorità avant guard, con un riffing che resta però decisamente primitivo e minimale: una sorta di punto d’incontro tra Lunaris e Meridian ma con una resa sonora più d’impatto e diretta. In realtà i pezzi sono tutti piuttosto simili l’uno all’altro e non così sperimentali come forse era nelle intenzioni della band che, a parte qualche spunto interessante, pare perdersi nei soliti luoghi comuni di un black/thrash post moderno che vorrebbe ispirarsi ai Keep Of Kalessin, ma che finisce invece per richiamare alla mente le ultime, deboli, prove dei Crest Of Darkness (dai quali, non a caso, provengono la metà dei membri dei Sjoddog). Il maggior punto di forza del disco è paradossalmente rappresentato dall’elemento più tradizionalmente black: quando si lasciano andare a sfuriate belluine i nostri riescono anche ad essere convincenti, grazie ad una sezione ritmica precisa e terremotante e, soprattutto, ad una buona prova dietro le pelli del batterista Hordeolum. Non sono male neppure i numerosi, improvvisi rallentamenti che costellano le songs, chiamando in causa direttamente gli ultimi Satyricon o i Disiplin. Queste qualità positive fanno guadagnare a “Landscapes Of Disease And Decadence” una risicata sufficienza. L’album resta comunque pretenzioso e non mantiene tutto quello che promette. Da bocciare anche la produzione, che azzera, con la sua algida perfezione, quel poco di emotività che il disco poteva trasmettere.
