“Oberion”, band svedese a quattro elementi. Sono attivi dal 2010 ma “Return” è il loro full length d’esordio assoluto, autoprodotto. Musicalmente si tratta di black/death bastardo, semplice e spiccatamente old-style. Se il death si sviluppa con un riffing serrato e anche dinamico, la venatura black è quella che conferisce un piglio malinconico e malsano ai brani. Cantato in growling, produzione grezza ma efficace, “Return” è un disco consigliato agli estimatori del death anni novanta, quello minimale e poco tecnico. Forse alcune soluzioni melodiche, eccessivamente enfatizzate, possono essere considerate ingenuità, ma il senso complessivo della musica targata Oberion è convincente. L’album è caratterizzato anche da un concept compositivo, in quanto ogni pezzo è parte dell’altro e non si trovano divagazioni particolari, il che conferisce una certa solidità complessiva anche se a tratti prevedibile. “Rebirth”, posta nella seconda metà del cd, propone invece una canzone decisamente ispirata dagli ultimi Satyricon. Concludendo, l’idea è vincente, un pizzico di melodia in meno e un po’ di violenza in più avrebbero reso questo “Return” un piccolo capolavoro. Ciò non toglie che un ascolto è consigliato.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.