Attivi dal 2004, i torinesi Natassievila, nei quali militano membri di conosciute e valide realtà dell’underground nostrano quali Adversam, Unholy Storm e Nefarium, giungono all’agognato debutto sulla lunga distanza sotto l’egida della Dark Horizon Records. “Iter Lethalis” è un platter di puro ed incontaminato black metal old style, il cui songwriting molto deve alla lezione della scuola svedese dei primi anni novanta. I pezzi sono tutti piuttosto equilibrati e si reggono su identiche strutture: un’intro evocativa dal sapore misterioso ed arcano, cui fanno seguito una scarica di blast beats e riff rocciosi e solidi che si intrecciano e si sovrappongono a vocals taglienti e malevole. La velocità e l’aggressività costituiscono indubbiamente l’arma migliore dei nostri che travolgono l’ascoltatore senza pietà, prendendo spunto a piene mani dai Dark Funeral e dai Setherial degli esordi e creando atmosfere gelide e sferzanti, colme di un’aurea malefica. Decisamente godibili sono anche i sulfurei passaggi in mid tempos che richiamano alla mente i Marduk di “Those Of The Unlight” e “Opus Nocturne”. Per restare entro i patrii confini, un paragone si potrebbe fare con gli Altar Of Perversion di “From Dead Temples”. I Natassievila (il cui monicker non significa altro che “Alive Is Satan” al contrario) sono abili nell’amalgamare rapidità esecutiva ad un feeling morboso e oscuro, senza giocare tutto sulla violenza e la brutalità ma coniugando alla furia espressiva una buona dose di misticismo satanico. Un primo disco positivo, che mette in mostra idee e qualità e che, mi auguro, possa regalare la meritata visibilità a questa band.
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