La Moribund Records continua a produrre dischi particolarmente grezzi e minimali, sicuramente appigliati ad una concezione primordiale di black. I Leviathan in questione, americani, incarnati dal solo Wrest, sono stati da sempre prolifici e portatori del nero verbo nella sua forma più incontaminata e senza compromessi. Nonostante siano attivi dal 1998, la mole di materiale prodotto è a dir poco mostruosa e degnamente raccolta soltanto nel 2002, grazie a “Verräter”. E’ proprio questo best of a mettere in luce i nostri che, a distanza di un anno, torneranno sul mercato col primo full: “The Tenth Sub Level Of Suicide”. Questo “Tentacles of Whorror” altro non è se non l’ultimo album firmato Leviathan. Il depressive black metal qui proposto è accostabile alla linea stilistica portata avanti da Wrest sin dalle produzione più remote, un sound decisamente catacombale, dinamico e delirante, con forti venature orrorifiche. Sarebbe una buona colonna sonora per un film horror: sonorità decadenti ed oscure che si sorreggono su un drumming semplice e veloce, su riffs di chitarra marci e pulsazioni di basso molto corpose, che vengono impresse sul suono globale alla perfezione, rappresentando una componente dall’importanza non indifferente. Spesso il tutto è condito da tastiere di sottofondo che creano il giusto tappeto riempitivo al muro sonoro già particolarmente pieno e caotico. Le vocals, distorte all’inverosimile, narrano il nostro viaggio nell’orrore più nero e deviato. Le dodici tracce, che si sviluppano per oltre settanta minuti di musica, sono strutturate in maniera molto dinamica, sfociando sporadicamente in soluzioni più rallentate e atmosferiche che spezzano l’andamento sostenuto del disco. “Tentacles Of Whorror” è annichilente, una proposta molto pesante da assimilare ed assorbire ad un primo ascolto, totalmente immerso negli istinti più malati e totalmente suicida nel suo avanzare senza compromesso alcuno. Rispetto al precedente full i pezzi sono meno legati tra loro, facendo sembrare il disco come un calderone pieno delle più svariate idee. Un disco che a stento molti riusciranno a sentire tutto d’un fiato, ad ogni modo questo non vuol dire che “Tentacles Of Whorror” non sia estremo, tutt’altro. Un depressive nero come la pece verrà vomitato dal nostro stereo, magari un po’ monocromatico e prevedibile a tratti ma che gli amanti delle sonorità più intransigenti, marce e tetre non dovrebbero disdegnare. Se ci fosse stato un filo conduttore a guidare le malate note di questo disco il voto sarebbe stato più alto.
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