The Great Old Ones è una band proveniente da Bordeaux che propone, a proprio dire, post black metal. Come si evince facilmente dal monicker i nostri prendono ispirazione, a livello concettuale ed evocativo, dalle creature orrorifiche e blasfeme nate dalla penna di Lovecraft. Il disco suona pieno, in quanto dotato di una produzione sporca, dal suono saturo, spesso riempito da un piatto tappeto di sinth. Le composizioni si potrebbero dire malinconiche, quasi disperate, con un qualcosa di depressive, coronate da un cantato altrettanto suicida e nichilista. Effettivamente i brani sono atmosferici, privi di una forma ben definita. “Tekeli-Li” è il secondo full length di questo gruppo, che da sempre si muove nell’underground. Il muro sonoro riesce a tratti a esplodere in vere e proprie cavalcate, ritmicamente scandite da un drumming semplice ma martellante, quasi fosse campionato. Sono proprio questi i momenti migliori dell’ascolto, che a tratti può soffrire la forma dolorosa e monotematica che caratterizza lo stile dei nostri. “Tekeli-Li”, nonostante sia figlio di svariate influenze e derivazioni, complessivamente mostra una marcata personalità del gruppo transalpino. Meno apprezzabili alcune divagazioni melodiche, alcuni arpeggi, che fanno perdere un po’ il senso di violenza complessivo. I The Great Old Ones sono sicuramente consigliati, prima di tutto agli amanti del black metal più malinconico e nichilista. La loro seconda fatica, in tal senso, merita certamente almeno un ascolto.
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