Dopo la pubblicazione del full length di debutto “From The Black Ashes” e del successivo split “Slaughtered Whores Of Satan” in compagnia di Akerbeltz e Waffenträger Luzifers, i nostrani Nebrus tornano alla carica con questo ep, pubblicato dalla Schattenkult Produktionen in formato cd ed in edizione limitata a 500 copie. La collaborazione con Akerbeltz (ospite del disco sul brano omonimo) sembra aver in certa misura influito sullo stile del trio toscano, che passa dal black metal venato di doom dell’esordio “Twilight Of Humanity” ad un approccio molto più diretto e selvaggio, con risultati decisamente positivi ed a tratti davvero esaltanti. Ad eccezione della title track, più sulfurea e cadenzata, i pezzi sono tutti veloci, estremamente compatti e furiosi, costruiti su un riffing scarno ed ossessivo, ora più sanguigno e ferale ora più avvolgente, nebbioso e glaciale. Certamente l’originalità difetta ma non è una priorità del gruppo: i Nebrus, grazie ad una manciata di brani quadrati e granitici, rievocano la migliore tradizione di certo black metal di scuola tedesca, con rimandi sia a gruppi seminali come i Moonblood che a realtà più recenti come i Wolfthorn. Se la musica è una vera tempesta di neve nella notte, a guidarci nel freddo sferzante è la voce sepolcrale di Noctuaria, autore di una prova davvero convincente, grazie ad uno screaming sui generis, straziante e declamato al tempo stesso, con passaggi che possono richiamare alla mente l’Attila Csihar dei bei tempi andati. I Nebrus, con pochi e semplici mezzi e senza stravolgere le regole del gioco, danno corpo alla perfezione a quel mood plumbeo e tetro che è caratteristico del miglior black metal atmosferico, conservando nel contempo un piglio elitario che sicuramente non guasta.
