Quinto album per i tedeschi Dark Fortress, ormai da tempo sotto l’ala protettrice della potente Century Media Records. “Eidolon” fin dall’artwork si presenta come un disco molto curato e professionale, sorretto da una produzione potente e cristallina. I pezzi sono tutti ben costruiti ed offrono un ampio ventaglio delle capacità compositive del sestetto teutonico, che nel proprio songwriting abbraccia varie sfumature stilistiche, riconducibili ad un black metal di stampo moderno che non perde però di vista la lezione dei vecchi maestri. Si spazia da brani molto aggressivi e dal riffing serrato, nei quali si sentono chiare influenze thrash oriented alla Keep Of Kalessin (“The Silver Gate”), ad altri di più ampio respiro, con molti cambi di tempo, dall’impatto lugubremente atmosferico e dal forte sapore melodico, che chiamano in causa i primi Dissection e gruppi come Sacramentum e Dawn. Non manca un occhio di riguardo al mercato: almeno un paio di pezzi sono riconducibili (in parte) a certo black/rock ricco di groove di marca Satyricon, che commercialmente va per la maggiore negli ultimi tempi, anche se una di queste canzoni, “Baphomet”, è nobilitata dalla partecipazione dietro al microfono in veste di guest singer di Tom Gabriel Fischer, voce dei Celtic Frost, che con la sua ugola malefica conferisce al brano un’aura tremendamente oscura. Personalmente, come suoni e attitudine, continuo a preferire le prime prove dei Dark Fortress, forse più ingenue ma sicuramente più genuine; “Eidolon” resta comunque un buon lavoro, violento e compatto, di sicuro superiore a molte altre uscite recenti. Consigliato a chi non ha paura di guardare al futuro.
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