Gli Azziard sono parigini e nascono nell’ormai lontano 2001. Nonostante i molti anni di attività, la band rilascia il primo full soltanto nel 2009, a seguito di un paio di demo. “Vésanie” giunge come secondo full-length ed è manifesto di un black \ thrash belligerante, tematicamente forgiato sull’odio e sulla sofferenza generati dalla guerra. La ritmica serrata, il riffing malefico, riconducono l’ascoltatore a band come Endstille o Marduk, anche se con meno mezzi tecnici e una produzione che possiamo considerare efficace solo in parte. Gli elementi caratteristici, però, si identificano principalmente in un piglio emotivo che spesso si semplifica su linee semi-melodiche, che esaltano un certo sentore malinconico, nonché su alcune reminiscenze tipicamente thrash, che intermezzano, anche se solo sporadicamente, l’andamento sostenuto dell’album. Questo connubio in alcuni frangenti ricorda gruppi stile Craft; ad esempio in “Dyalise” questa somiglianza diventa palese, forse mostrando l’apice dell’intero disco, in efficacia ed emotività al contempo. Complessivamente il full si ascolta tutto d’un fiato, mostrando un suo concept, ma non riuscendo ad evidenziare brani che singolarmente possano imprimere una loro identità. Quindi qualche pecca tecnico-compositiva si palesa, e un modo di suonare a volte troppo schematico è altresì evidente. “Vésanie” si sintetizza come violento ma melodico, in molti frangenti debitore al thrash ottantiano. La prima parte dell’album è quella più ferale, la seconda metà è intimista e stilisticamente nostalgica. Se piace questo connubio, un ascolto dedicato agli Azziard è d’obbligo, anche se la maturazione stilistica è ancora da raggiungere.
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