Mi spiace per i nostrani Gort, che reputo una delle migliori band di raw black metal nell’attuale panorama underground (italiano e non solo), ma questo triplo split, edito dalla misconosciuta Desastrious Records, mi ha davvero poco convinto, soprattutto per la prestazione davvero scialba dei due gruppi che accompagnano il quartetto napoletano. Ad aprire le danze sono i filippini Zanthicus con il loro demo “Dark Dungeons”, già pubblicato nel 2006. Band di recentissima formazione, i nostri propongono quello che vorrebbe essere una sorta di black-thrash-grind a metà strada tra primi Bathory ed Impaled Nazarene,da un lato, ed Impiety, dall’altro. Questo almeno nelle intenzioni, perché il risultato finale è quanto meno imbarazzante: pezzi brevissimi e disarticolati, riffing confuso ed inconcludente, assoli striduli buttati a caso e un cantato da gallina strozzata veramente insostenibile. Bocciati senza appello. La qualità del lavoro purtroppo non migliora di molto con i Tyrantz Empire, terzetto proveniente dai Paesi Bassi, che, sebbene si sia formato nel 1999, ha all’attivo soltanto un demo, “Derelict”, pubblicato nel 2007 e qui riproposto. I Tyrantz Empire sono fautori di un black metal claustrofobico, dalle atmosfere marcatamente industrial, grazie all’uso della drum machine, quasi sempre programmata a velocità molto sostenute. Anche in questo caso il songwriting è tuttavia di modesto livello, le trame chitarristiche non incidono come dovrebbero ed i passaggi più rabbiosi risultano oltremodo impastati, anche a causa di scelte di registrazione poco condivisibili. Qualcosa di buono i nostri lo fanno sentire nei mid tempos, e forse la strada da seguire per loro nel futuro potrebbe essere quella di diminuire la velocità, a vantaggio di un feeling più cupo e malato. Per ora insufficienti. Chiudono i Gort, con quattro pezzi di “pure italic filth”, ovvero old school black metal di ottima fattura, con influenze provenienti tanto dalla vecchia scuola norvegese (primi Darkthrone e Mayhem su tutti) quanto dagli Horna ed in generale dalla scena finlandese. Nonostante si tratti di brani già pubblicati nei precedenti demo, i nostri danno ancora una volta dimostrazione delle proprie capacità compositive e ciò fa ben sperare in vista dell’imminente pubblicazione del full length d’esordio. Purtroppo però la valutazione numerica complessiva di questo lavoro non può essere positiva.
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