“Kathaarian Vortex” è il primo full-length di questa band nostrana, attiva dal lontano 1994 e da sempre dedita alla nera fiamma. Dopo i due vecchi demo targati Apolokia c’era stato infatti un lungo silenzio da parte dei nostri, colmato in parte dall’ep “Immota Satani Manet” datato 2009. Oggi gli Apolokia propongono un disco che è la somma di tutte le loro esperienze passate, se vogliamo ancora maggiormente estremizzate e cariche di odio. Si parte da una concezione oltranzista e senza compromessi della struttura musicale legata al black metal norvegese dei primi anni ’90, attraverso un sound caotico le cui sfumature umorali sono spesso guidate dal gelido e marziale drumming curato da Von Blackfrost. Dopo una introduzione fatta di rituali suoni sintetizzati, possiamo affermare che il disco sia un insieme evocativo che va ascoltato in un unico blocco. Tutti i brani alternano sporadici momenti riflessivi a predominanti parti dove regnano la violenza e la pazzia. Le chitarre sono estremamente taglienti e zanzarose, e suonano sinistre a supportare il cantato quasi recitato di Lord Verminaard, che lentamente avanza sull’impatto creato dal muro sonoro. Le tracce di “Kathaarian Vortex”, come già accennato, sono legate da un filo conduttore stilistico, quindi è difficile evidenziare un brano piuttosto di un altro; personalmente ho apprezzato “Coil Of Nihilism” per la sua immediatezza e la sua efficacia, in poco più di tre minuti che alternano accelerazioni infernali e rallentamenti claustrofobici. Oppure la title-track, dove confluiscono le matrici del progetto. Il disco dura 41 minuti; sono 41 minuti di estremismo sonoro che vanno apprezzati nel loro complesso. L’ultima fatica degli Apolokia è quindi indirizzata principalmente agli estimatori del black metal più oltranzista, dove la melodia viene soppiantata dal frastuono. Nonostante un’inclinazione stilistica dal sapore retrò, alcuni tratti che si evincono dalla mera registrazione dei suoni (ovvero non deducibili da aspetti compositivi) hanno delle reminiscenze industrial: il connubio di questi due tasselli, come forma e sostanza di un’unica entità, rappresentano gli Apolokia di oggi, che probabilmente, per il loro estremismo sonoro incondizionato, potranno anche non piacere ai più (ma non penso che la cosa possa turbare gli interessati). Lasciatevi dunque avvolgere dal vortice degli Apolokia.
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