È piacevole ascoltare di tanto in tanto un gruppo che non conosce il significato delle parole “sperimentazione” o “evoluzione”. È il caso dei Graveborne, quintetto finnico che giunge con questo “Through The Window Of The Nigth” alla seconda prova sulla lunga distanza, dopo l’esordio “Pure Negativity” edito nel 2011. I nostri sono finlandesi e si sente, legati come sono al tradizionalissimo sound melodico caratteristico delle bands provenienti dalla terra dei mille laghi, con riferimenti che vanno dagli Horna, ai Satanic Warmaster, dai Behexen ai Sargeist, dai Calvarium ai Baptism. Stilisticamente si resta quindi ancorati a stilemi ben noti ma i Graveborne ci mettono sudore ed attitudine e riescono a creare un lavoro coinvolgente, per quanto prevedibile. I pezzi sono brevi stilettate di malignità – quasi che i musicisti volessero sintetizzare il più possibile la propria urgenza creativa – e fanno dell’aggressività la loro arma migliore. Aggressività non scevra da atmosfere fredde e notturne, alle quali il gruppo conferisce sostanza attraverso un riffing semplice e ficcante, di immediato impatto, sostenuto da un drumwork letale e da vocals bestiali e demoniache. Nella sua staticità compositiva il disco è coerente ma si presenta sufficientemente vario, grazie all’inserimento di opportuni rallentamenti, che vanno a smorzare temporaneamente l’assalto all’arma bianca. Se fosse stato pubblicato una quindicina di anni fa “Through The Window Of The Nigth” sarebbe forse diventato un piccolo classico di artigianato black metal; oggi è un lavoro onesto, che segue sentieri molte volte battuti, con grande dignità e gusto musicale.
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