Giungono al loro sesto album gli statunitensi Sathanas, trio attivo dal lontano 1988, che vede tra le proprie fila la partecipazione di membri o ex membri di due tra le realtà più note (anche se non le migliori) dell’underground old school made in USA, ovvero Acheron e Bathym. Questo “Crowned Infernal” non si discosta poi molto dalle precedenti uscite targate Sathanas e ci propone il classico black/death ultrablasfemo di matrice ottantiana, con marcate influenze thrash, figlio illegittimo di Sarcofago e Vulcano. I nostri hanno dalla loro un’esperienza ormai ventennale e la capacità di costruire riff validi e mai banali, con una predilezione per mid tempo sulfurei e pesantissimi. Questa buona vena creativa, ancora più apprezzabile nell’ambito di un genere da sempre poco incline all’originalità, è ben supportata da una produzione tutt’altro che approssimativa (come ci si potrebbe aspettare), ma anzi estremamente potente e curata, grazie al lavoro di masterizzazione svolto negli svedesi Necromorbus Studios. Non deludono nemmeno le tracce più veloci e in your face come “Cast Into The Fire” e “The Beast Of Revelation”, forse l’episodio più diretto e catchy del lotto. Ma tutti i pezzi si mantengono su buoni livelli qualitativi, grazie ad un songwriting fresco che non indugia mai troppo su soluzioni trite e scontate, pur mantenendosi rigorosamente nei limiti compositivi imposti dal sottogenere proposto. Inutile dilungarsi più del dovuto: se amate l’intramontabile vecchio stile di black metal marcio e primordiale che ha fatto la fortuna dei vari Angelcorpse, Desaster e Usurper troverete di che soddisfarvi tra i solchi di questo disco, altrimenti statene pure tranquillamente alla larga.
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