Giungono al primo full length (autoprodotto) gli Aedera Obscura, band milanese con alle spalle un mini cd di discreta fattura datato 2007. Gli Aedera Obscura già in passato si erano dimostrati promettenti, col loro black dalle forti influenze sinfoniche e melodiche. Il manto di malinconia viene sapientemente alternato alla furia iconoclasta, per dare vita a un lavoro dalle molteplici sfaccettature. Il piglio melodico è tendente al depressive, e non si possono non citare le reminiscenze che riprendono a piene mani il sound dei primi Katatonia. La crescita compositiva dei nostri è innegabile e, rispetto al pur valido predecessore, questo full si dimostra maturo e incisivo. I dieci brani proposti alternano stili differenti e soluzioni più o meno articolate, sempre con un risultato apprezzabile. Un plauso va anche fatto al cantante: le vocals sono davvero versatili ed espressive. Il piglio si mantiene caldo e avvolgente, per un susseguirsi di emozioni incentivato dall’ottima altalena di riff. Il disco raggiunge il suo culmine nella parte finale con “Arcana Coelestia”, che racchiude in tre minuti le intenzioni dell’intero lavoro. “Aedera Obscura” è un album abbastanza complesso, che si lascia apprezzare anche dopo alcuni ascolti. Per gli estimatori di certe sonorità, forse in alcuni tratti eccessivamente smussate e pacate (unico difetto in alcuni tratti evidente), questo cd è vivamente consigliato. Ancora un passo convincente, dunque, per i nostrani Aedera Obscura. La strada è quella giusta, magari con una crescente dose di rabbia.
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