“Noesis” nella filosofia greca classica, in Platone ed Aristotele con accezioni diverse, definisce la conoscenza attraverso l’intuizione immediata dell’intelletto: è questo il nome adottato da Niccolò Nicodemo per questo suo progetto solista dedito ad un black metal atmosferico che vira spesso e volentieri verso un ambient morbido e notturno. Dopo la pubblicazione dell’ep “Noctis Visio” nel 2016, sempre sotto l’egida della piccola etichetta indipendente Masked Dead Records, è ora la volta di questo secondo ep che esce in edizione limitata a trenta copie e prende le mosse da un racconto che narra di un pastore che si trasforma in un albero: i sussurri del titolo sono i suoi, ciò che ha vissuto e ciò che è stato, sussurri che si possono udire solo all’alba e al tramonto, quando il giorno e la notte si abbracciano. Si tratta di un pezzo unico, suddiviso in tre parti, che come tale va fruito: una breve favola che trasporta l’ascoltatore in una dimensione onirica e fuori dal tempo, con un piglio tra l’estatico, il sognante e il drammatico e con momenti di pura aggressività davvero rari. A voi decidere se questo sia un pregio o un difetto; la risposta non potrà che dipendere dalle vostre inclinazioni e dallo stato d’animo del momento: personalmente ho gradito molto la grande cura in sede di composizione e la resa sonora nitida ma decisamente evocativa, che permette di apprezzare al meglio sia i rumori ambientali che fanno da sfondo alla narrazione, sia i soffusi intrecci tastieristici che a volte fungono da tappeto ed in altri casi sono strutturalmente connessi con le linee di chitarra, molto affusolate e melodiche, tanto da sfociare in inaspettati ed avvolgenti assoli. Il cantato risulta espressivo e tragico, sicuramente funzionale al genere proposto, e ondeggia tra parti in un growling mai troppo esacerbato e clean vocals recitate ed effettate. Musicalmente non siamo molto distanti dalle vie percorse da gruppi come primi Alcest, Fen, certi Agalloch e Lustre, e non credo sia un caso che il nostro abbia partecipato proprio ad una compilation tributo in onore della one man band svedese di Nachtzeit. E allora godiamoci questo breve viaggio spirituale ascoltando la flebile voce della natura, nell’intrico del bosco, illuminati solo dalla pallida luce della luna.
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