Armaggedon – Imperium Wird Durch Das Blut Wieder Aufleben

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Avevamo in passato parlato dei transalpini Armaggedon per l’uscita di “Kill Yourself Or Die”, seconda fatica della band, arrivata dopo una serie infinita di demo e split, che già aveva ben impressionato gli amanti di sonorità black più nostalgiche. Devo dire che ero non poco curioso di sentire il seguito di questa interessante sorpresa e dopo l’ascolto di “Imperium Wird Durch Das Blut Wieder Aufleben” posso tranquillamente dire che le mie aspettative sono state soddisfatte pienamente e che l’attesa non è stata vana. I nostri sono evidentemente debitori nei confronti di gruppi come i Mayhem di “De Mysteriis Dom Sathanas”, anche se il loro sound sfocia volentieri in sonorità minimali degne dei migliori Darkthrone, e la produzione non manca di assomigliare a quella di “Transylvanian Hunger”, anche se forse risulta leggermente più corposa (le chitarre sono meno affossate). Particolarmente validi alcuni riff che, oltre a stamparsi subito alla mente, non risultano comunque mai troppo facili ma sempre sinistri e malvagi. Una malvagità che è accompagnata da una venatura leggermente malinconica e che si fa apprezzare anche grazie all’estrema dinamicità della proposta. L’andamento si mantiene sempre agile e veloce, con qualche attimo più ritmato e marziale, ma senza sfociare mai nella mera velocità fine a se stessa. Tutti gli elementi ci indirizzano verso quelle ottime uscite norvegesi dei primi anni novanta con la riproposizione di un black da manuale condita da un’interpretazione sufficientemente fantasiosa: si ascoltino i geniali riff sparsi per tutto l’album per capire cosa intendo. Lo screaming è di quelli che sanno far male e che riescono ad essere da subito incisivi e carichi di odio: adottare una soluzione vocale tanto classica quanto di garanzia è stata sicuramente la scelta migliore. Spendo qualche parola circa la programmazione della drum-machine: prima di tutto un plauso per i suoni campionati utilizzati in quanto sono convincenti; la programmazione è semplice e non essendo mai forzata può addirittura trarre in inganno e far sembrare che non si tratti di una drum-machine. Tematiche trattate e modo di porsi sono quelli classici, sempre apprezzabili e riportano alla mente i primi Darkthrone, quelli più incuranti delle critiche ed influenzati da qualche idea di burzumiana memoria (non manca nemmeno una certa vena musicale depressiva a dire il vero), quindi un Satanismo perverso unito a qualche spolveratina NS. Da evidenziare anche qualche stacchetto dove a volte vengono fuori chitarre acustiche o brevi cori, lancinanti litanie recitate o pseudo-soli di chitarra. Questi inserti potrebbero sembrare ormai inflazionati, invece i nostri li utilizzano raramente e per pochi attimi ma in una maniera talmente magistrale da farli sembrare davvero geniali. Il disco viene aperto da una comunicazione radiofonica britannica che annuncia la morte di Adolf Hitler e subito parte l’attacco frontale che prende il nome di “Darkness & Hate”: da lì in poi sarà un susseguirsi di sorprese e di attimi che sembrano provenire da qualche disco-capolavoro di due decenni fa. “Imperium Wird Durch Das Blut Wieder Aufleben”, titolo che in tedesco che significa “l’Impero rivive attraverso il sangue”, è limitato a mille copie ed è senza possibilità di smentita uno dei migliori dischi di black metal vecchio stampo degli ultimi anni. Insomma gli Armaggedon sono ancora una volta garanzia di qualità, un’entità underground che abbraccia tutto ciò che il black dovrebbe essere in un’unica manifestazione di inaudita violenza.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
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armaggedon-imperium-wird-durch-das-blut-wieder-auflebenTRACKLIST <br> 1. Darkness & Hate; 2. Crushing the Bastard; 3. Open the Gates of Hell; 4. Fullmoon Apocalypse; 5. Conquerors of Imperial Hell; 6. Masturbate on the Altar of God; 7. So Cold in Transylvania; 8. The Gate of Nanna (Beherit cover) <br> DURATA: 31 min. <br> ETICHETTA: Christhunt Productions <br> ANNO: 2005