Secondo album per Deathrow, one man band dietro la quale si cela Thorns, ovvero Gionata Potenti, noto membro dei Frostmoon Eclipse e di diverse altre realtà black del panorama italiano ed internazionale. Diversamente dall’esordio “Primordial Lifecode” del 2007, più legato alle classiche sonorità scandinave dei primi anni novanta, questo “Gateways To Oblivion” è un platter di puro depressive o, per usare la definizione coniata dallo stesso creatore del progetto, “doom negative black metal”. I pezzi proposti (cinque, per una durata complessiva che sfiora i cinquanta minuti) si trascinano tra ritmi lenti e fangosi, riff claustrofobici ed ossessivi, urla lancinanti e arpeggi melodici che ricordano gli ultimi Shining o i nostrani Forgotten Tomb. Niente di originale, ma Gionata, da musicista di grande classe e talento qual’è, riesce ad interpretare in maniera convincente questo genere ormai abusato e sfruttato da molti. Ovviamente la componente emotivo/mimetica è quella che trova maggior spazio perché lo scopo precipuo di un album di questo tipo è quello di trascinare l’ascoltatore in un abisso oscuro di odio e depressione, e canzoni come “A Lifeless Tomorrow” o “Grey Eyes” riescono perfettamente nell’intento. Da segnalare anche la conclusiva “Luci Ed Ombre” nella quale intervalli rumoristici e “ambientali” creano un effetto particolarmente sinistro e opprimente. Ottimi i suoni: cupi, raschiati e sporchi al punto giusto. Se avete amato le ultime uscite di Hypothermia, Kilte, Dyster e Trist, quest’album farà sicuramente al caso vostro.
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