Mini cd d’esordio, edito da Total Holocaust Records nel 2003 in edizione limitata ad 888 copie, ma distribuito in Italia solo ora, per questo duo francese, che si avvale della collaborazione di un session man dietro le pelli, e che propone un “elitist black metal” (questa la definizione che campeggia sulla cover dell’album) fortemente debitore, soprattutto a livello di costruzione e realizzazione dei riff, al primo Burzum dell’album omonimo e di “Aske”. Non a caso gli Ornaments Of Sin omaggiano il loro nume tutelare con la conclusiva “Stemmen Fra Taarnet”, praticamente identica all’originale, anche nel tentativo, per la verità assai poco riuscito, del singer Wolfnacht di imitare il timbro vocale disperato e disumano del Conte. Dopo una breve intro cupa e sinistra, esplode “Dunkelheit’s Pest”, song sufficientemente quadrata ed equilibrata, che detta le coordinate stilistiche di tutto il lavoro: chitarre zanzarose ed impastate quanto basta, batteria cadenzata e mai velocissima, ritmi più ipnotici che furiosi, vocals in classico screaming alla Abbath, lyrics e concept di chiara matrice NS. La band stenta per la verità ad imprimere alla propria proposta quel quid di personalità che potrebbe rappresentarne un valore aggiunto, appiattendosi eccessivamente sugli schemi descritti senza variazioni di sorta, se si esclude qualche passaggio maggiormente rallentato e groovy (influenzato forse dai Darkthrone del periodo intermedio) ed alcune parti in cui il cantato lascia spazio ad una clean vocal recitata decisamente malsana ed evocativa, come in “Ein Kriegskamarad Ist Gefallen”, senza dubbio l’episodio migliore del lotto. In definitiva un disco discreto, che non potrà deludere gli aficionados delle sonorità più legate ad un certo stile dei primi anni novanta, ma la band, oltre a presentare un’attitudine indiscutibile, dimostra anche di possedere mezzi tecnici tali per cui appare lecito in futuro aspettarsi qualcosa di più. Promossi con riserva.
