Il gruppo in questione è un duo portoghese e si chiama Satan My Master; il disco, il loro debutto assoluto, si intitola “The King Of Hell Arrives” e viene pubblicato in formato tape ed in edizione limitata a cento copie; le canzoni hanno titoli delicatissimi come “Tormenting The Nazarene Swine”, “Nuclear Abomination” e “Son Of A Whore”. Cosa aspettarsi date queste premesse? Ma è ovvio: soltanto (in)sano, incazzato, malevolo, ignorantissimo e brutale black metal, di quello più grezzo e vecchio stampo, arcinoto e prevedibile ma a suo modo godibile nella sua ruspante genuinità. I nostri ci propongono sei pezzi nudi e crudi, uno più arrogante dell’altro, mescolando alcuni ingredienti quel tanto che basta per scongiurare l’effetto noia e dando vita ad un lavoro sicuramente monolitico ma anche sufficientemente dinamico: di base si viaggia lungo i binari bestiali e cacofonici tipici del metal of death old school più putrido e grossolano, con alcuni inserti di black/thrash marcissimo e perfino qualche reminescenza motorheadiana qua e là. La produzione è perfettamente in linea con la musica proposta: artigianale, sporca e marcescente ma non troppo confusionaria. Non resta molto altro da dire, se non che talvolta fa piacere e riconcilia con la propria passione per il metal estremo ascoltare lavori senza eccessive pretese e tutti attitudine come questo “The King Of Hell Arrives”: sarà gradito soprattutto ai fans di Von, Sarcofago, Usurper e primi Destruction.
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