Disco d’esordio per gli Ov Dust, duo americano formatosi nel 2008. L’ibrido tra thrash e black che ci viene proposto in questo “Resurrection Of An American Heretic” è decisamente ottantiano. Essendo un duo, su disco si nota una certa carenza a livello tecnico e compositivo, e l’arrangiamento dei brani è solo mediocre. La forma stilistica dei brani è grezza e scorrevole, se non fosse per alcuni episodi troppo prolissi, che non presentano un numero di idee nutrito. Dunque l’esordio degli Ov Dust non rappresenta un’uscita determinante, ma soltanto un primo tentativo, a partire dal quale i nostri dovrebbero aggiustare il tiro sotto vari aspetti (produzione, esecuzione, idee, ecc.). Il disco si snoda attraverso una serie di riff che variano dal sapore thrash allo speed metal, dalla divagazione heavy all’attacco frontale black, con delle soluzioni tanto inflazionate quanto poco efficaci. Un lavoro, questo, sicuramente piacevole da ascoltare senza impegno, che però non regala alcuna emozione per quanto riguarda il suo presunto lato oscuro. Per quanto concerne la deriva thrashettona, invece, possiamo trovare uscite di altra caratura, anche oggi, sugli scaffali dei negozi di musica. Dunque l’utilità di questa uscita suscita non pochi dubbi, e non credo che una proposta del genere, di questi tempi, possa davvero interessare a qualcuno.
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