Esce in diversi formati ed edizioni extralusso (doppio cd, doppio vinile con tanto di poster e libretto ricco di documentazione fotografica) questa raccolta antologica che ripercorre la storia dei seminali Hellhammer, band dalla quale, come nessuno ignora, nasceranno successivamente gli imprescindibili Celtic Frost. Al di là della furba mossa commerciale sulla scia del revival black/thrash ottantiano ultimamente alla ribalta, va sicuramente riconosciuto merito alla Century Media per aver reso disponibile materiale ormai pressoché introvabile di coloro che all’unanimità sono considerati tra i padri putativi del black metal come lo conosciamo oggi. I pezzi compresi in questa monumentale raccolta sono tratti infatti dai primi tre demo del gruppo di Tom. G. Fischer e precisamente “Satanic Rites”, “Triumph Of Death” e “Death Fiend”. Il sound degli Hellhammer è, insieme a quello di Sarcofago, Von, Mayhem e Bathory, quanto di più blasfemo ed oltranzista gli anni ottanta siano riusciti a partorire in ambito metal. Chitarre distorte e allucinate macinano riff sporchi e gravidi di un’oscurità oppressiva e diabolica inarrivabile per molte delle black metal band attualmente in circolazione; il cantato è un rantolo cavernoso a metà strada tra growling e screaming; ogni singola nota trasuda un feeling incredibilmente cupo e claustrofobico. Peccato per il lavoro di restyling sulla registrazione, che ha pulito i suoni, rendendo più levigato e meno polveroso il grezzume cacofonico degli originali. Ancora oggi, a più di vent’anni di distanza, canzoni come “Crucifixion”, “Maniac” e “Ready For Slaughter” suonano fresche e accattivanti, col loro songwriting a metà strada tra NWOBHM classica, thrash primordiale e death alla primi Sepultura. Gli Hellhammer sono e rimarranno fondamentalmente un gruppo heavy metal con radici ben piantate negli stilemi tipicamente ottantiani di questo genere ed è sufficiente prestare orecchio ai numerosi assoli che costellano i pezzi per rendersene immediatamente conto. Un gruppo che attraverso l’immagine, i testi e l’attitudine, più ancora che con la musica, seppe gettare le basi per il futuro sviluppo del black metal, un po’ come accadde, sotto diversi profili, a Venom e Slayer. Ma nel 1984, all’epoca dell’uscita di “Apocalyptic Raids”, veramente in pochi l’avrebbero previsto…
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