I Secht sono un progetto creato da Dirge Rep (ex batterista di Gorgoroth, Enslaved e Gehenna, tra gli altri) e Vrangsinn (Carpathian Forest, tra gli altri). Pare che alle vocals abbiano partecipato anche altri nomi altisonanti, ovvero Gaahl, Nocturno Culto, Hoest, Nattefrost, Nag, Apollyon e, per concludere l’infinita lista. non poteva mancare Nordavind. L’album comprende una singola traccia di ben trentasette minuti. Dopo qualche ululato parte la musica, un black abbastanza malato e malsano, basato su riff in bilico tra il folle ed il banale. Questo andamento, abbastanza confuso ma non pessimo, si protrae per circa un quarto d’ora: la musica non mostra un filo conduttore, il tutto è molto caotico. Dopo questa lunga sfuriata black però, invece di proseguire su questa linea, il disco va avanti a forza di un noioso e piattissimo dark ambient, che col passare dei minuti diventa veramente insopportabile. Quindi, riflettendoci bene, il vero problema di questo album è la presenza di una sola vera traccia da quindici minuti, soltanto discreta a dire la verità. Davvero poco se pensiamo ai nomi messi in bella mostra dai Secht e se consideriamo l’esperienza dei due membri fondatori. Ad una qualità non straordinaria (anche se devo dire che alcuni momenti non sono male), si somma il vero lato negativo dell’uscita: la quantità davvero esigua di musica proposta. Insomma, in parole povere, i nostri potevano sprecarsi un po’ di più e far uscire un vero full length, invece di sfornare questa specie di demo e spacciarlo per ciò che evidentemente non è. Considerando i nomi interessati al progetto e il rapporto quantità\qualità del risultato finale, questo “True Narcotic Black Metal” (il titolo in fin dei conti è abbastanza indicativo) è insufficiente. Meglio puntare a (ri-)scoprire qualche progetto valido, alcuni norvegesi con queste “sperimentazioni” hanno ormai stancato.
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