“Twilight Of Humanity” è il primo e unico demo dei toscani Nebrus. Inizialmente rilasciato nel 2009, viene prodotto e ristampato a fine 2010 dalla Obscurus Records, in edizione limitata. La band propone un misto tra black metal e doom, con la musica e il cantato che spaziano tra questi stili, riuscendo a fonderli in maniera opportuna. Il mood che si respira durante l’ascolto degli oltre quaranta minuti di musica di questo lavoro è oscuro e rituale, a volte epico, ma comunque evocativo. Lo scorrere del disco incentiva le scelte cadenzate e mortifere, a sfavore delle soluzioni dotate di maggiore violenza esecutiva. Forse l’unico difetto dei Nebrus sta in alcune soluzioni troppo ripetitive che, nonostante il buon riffing, alla lunga possono stancare. I brani sono per lo più improntati sulla struttura che ricorda il doom anni settanta, meno progressive e più ricche di groove e di tensione a dire il vero. Tornano alla mente anche gli Shining più recenti, per un certo senso di disperazione che trasuda da “Twilight Of Humanity”, e che viene incentivato in maniera magistrale dal buon cantato. “Black Spell Of Destruction” è una cover ben riuscita, in quanto propone una interpretazione interessante e non banale del famoso pezzo del Conte. Che altro dire? I Nebrus dimostrano di saperci fare, e questo esordio lascia ben sperare per il futuro della band nostrana. Di certo il disco in questione riscopre principalmente un certo doom dalle tinte funeree ed epiche, e non nascondo che in alcuni momenti mi è sembrato di ascoltare “Epicus Doomicus Metallicus” dei Candlemass… e quindi viene consigliato in particolar modo agli estimatori dell’epic doom.
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