Bella prova per i norvegesi Urgehal, questo “Goatcraft Torment” è davvero una mazzata di black metal 100% norvegese, arricchito da una registrazione volutamente grezza, ma non troppo, che non lascia nulla al caso. “This is satanic black metal…”, con questa frase parte l’assalto sonoro e, considerando che il disco ha pochi fronzoli a livello riempitivo, si capisce subito il tiro del cd. Riff taglienti, ritmica sostenuta e quegli stacchetti ricchi di groove che oggi sono ritornati tanto di moda. Diciamo che il maggior pregio del lavoro è la brillantezza dei pezzi, dotati di belle melodie dissonanti e di un’ottima carica. Un lavoro violento ed aggressivo quindi, che mantiene una certa dinamicità atta a non far stancare l’ascoltatore e a far scorrere in bellezza gli oltre cinquanta minuti di musica. Possiamo considerare questo “Goatcraft Torment” un’uscita un po’ nostalgica e certamente non innovativa, ma il punto di forza del lavoro sta soprattutto nell’ispirazione sopra le righe. Oltre a questo, la lunga carriera alle spalle dei musicisti ha affinato le loro doti tecniche: niente di eccezionale, ma devo dire che i pezzi sono ben suonati. Non posso citare un brano piuttosto che un altro visto che i pezzi non hanno facili melodie e come struttura risultano tutti simili, puntando a non proporre soluzioni compositive eclatanti ma limitandosi a variare costantemente la velocità di esecuzione mediante stacchi, rallentamenti e sfuriate. Forse il difetto sta proprio nella mancanza di qualche pezzo che possa fare da cavallo di battaglia e quindi svettare sugli altri ma in compenso, come detto, mancano anche i cali di tono. Per chi ama i riff malvagi e taglienti e vuole riassaporare un album di classico black norvegese, satanico e senza appigli concettuali impegnativi, questo “Goatcraft Torment” è la scelta giusta.
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