Diocletian – Gesundrian

0
1903

Dalla Nuova Zelanda, come un rullo compressore in marcia su una moltitudine di teschi, arrivano i Diocletian, band devastante votata ad una miscela letale di war death/black metal dai toni apocalittici e dal piglio violentissimo. “Gesundrian” esce in formato digipack per la prestigiosa Osmose Productions – casa discografica francese da sempre molto attenta alle sonorità più feroci e distruttive –, rappresenta la terza fatica sulla lunga distanza per il quartetto capitanato dal singer e chitarrista Atrociter e segue i predecessori “Doom Cult” e “War Of All Against All”, oltre alla consueta trafila di uscite nei più vari formati (demo, ep, split), come nella migliore tradizione undeground. Il gruppo trae il proprio nome dall’imperatore romano Diocleziano, noto per essere stato il più severo persecutore del cristianesimo, e si propone come obiettivo quello di annichilire l’ascoltatore, seppellendolo sotto una cascata inarrestabile di blast beats e di putrida e blasfema perversione. Obiettivo raggiunto in pieno, grazie ad una manciata di canzoni che non concedono davvero un attimo di respiro, catapultandoci in una disumana baraonda di morte, e chiamando in causa di volta in volta Revenge, Archgoat, Blasphemy ovvero Bolt Thrower, Angelcorpse e Morbid Angel, in perfetto equilibrio tra influenze black e suggestioni death: nessuna tentazione melodica dunque ma un riffig ruvido e morboso, calato in un’atmosfera mortifera e pestilenziale, nella quale le urla demoniache del cantato sembrano realmente provenire dalle profondità sulfuree dell’inferno. Qualche sporadico rallentamento in stile Incantation non fa altro che rendere ancora più letale il successivo assalto all’arma bianca, per completare quella che è un’autentica carneficina, condita però da un’ispirazione che si mantiene sempre molto alta e da una grande attenzione in fase compositiva ed esecutiva. Sopraffina macelleria in musica, che piacerà a quanti sono cultori del metal of death più ortodosso e legato alla vecchia scuola, i cui stilemi più tipici i nostri riescono a reinterpretare con grande personalità. Questo disco ci consegna una band in splendida forma, che unisce la sostanza di una musica estremamente velenosa e sanguinolenta alla cura formale e ad una tecnica invidiabile, rendendo concreto l’interesse che molti hanno manifestato nei confronti della scena estrema neozelandese.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
Previous articleVobiscum – Berchfrit
Next articleCarcharoth – Desolate Battlefields
diocletian-gesundrianTRACKLIST <br> 1. Cleaved Asunder; 2. Wretched Sons; 3. Summoning Fear; 4. Traitor’s Gallow; 5. Steel Jaws; 6. Wolf Against Serpent; 7. Beat Atop The Trapezoid; 8. Zealot’s Poison <br> DURATA: 35 min. <br> ETICHETTA: Osmose Productions <br> ANNO: 2014