Seconda fatica sulla lunga distanza per gli statunitensi Thralldom, pubblicata in edizione limitata a mille copie dalla sempre attivissima Total Holocaust Records. La band, presente con una song anche in un recente tributo ai Godflesh, è formata da membri del combo doom Unearthly Trance e la lentezza trascinata e fangosa tipica di questo genere musicale si fa sentire anche in questo progetto parallelo. Fin dall’opener e per tutta la durata del disco infatti i riffs sono pastosi e lisergici, scorrono come un fiume di melma sull’anima angosciata dell’ascoltatore e l’avvolgono in un’atmosfera morbosa ed asfissiante senza possibilità di scampo. È una ragnatela plumbea e pesante che cala fredda all’improvviso, separando il corpo dal cervello, facendo percepire le proprie sensazioni come se appartenessero ad un’altra persona, distaccando l’organismo dall’ambiente che lo circonda e trasportandolo in una dimensione onirica che ben presto si trasforma in un incubo acido e diabolico. Anche la voce estremamente sofferente e lacerata contribuisce a dare uno spessore quasi carnale a questa sorta di malato e blasfemo vuoto pneumatico. Il resto è un black metal di discreta fattura, grezzo e selvaggio, in pieno Darkthrone style, ma impreziosito da passaggi deliranti ed ipnotici, ai limiti della psichedelia. Un gruppo coraggioso ed apprezzabile che, in una scena come quella americana inflazionata da bands dedite a sonorità depressive sempre più monolitiche ed uguali a sé stesse, ha saputo ritagliarsi uno spazio personale ed originale, riuscendo a concentrare molte e buone idee in una mezz’oretta di musica di grande qualità. Consigliato a quanti non si accontentano dei soliti cd clone sentiti e risentiti mille volte. Da provare.
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