Grandissimo ritorno per i tedeschi Katharsis, dopo un convincente “Kruzifixxion” arriva il terzo full length dei nostri: “World Without End”. Dico subito che il disco è, come da aspettativa, una colata di odio senza tregua, questa volta esibita attraverso una produzione davvero riuscita. Nonostante rimanga intatta l’atmosfera oscura e soffocante conferita da un sound del tutto amatoriale, qui gli strumenti sono caotici e riescono benissimo a fondersi insieme per catalizzarsi in un muro sonoro dall’impatto distruttivo e perverso. Se ci aggiungiamo una voce filtratissima e disumana il gioco è fatto: pura arte nera. Velocità sempre alta e un riffing indiavolato, che si snoda attraverso trame di chitarra davvero malvagie seguite a ruota dalle distorte pulsazioni del basso. Il disco è un continuo susseguirsi di cambi di tempo che vanno dal veloce ai blast beats, sfociando a volte in rallentamenti tetri, altre in solos alla Slayer. I pezzi sono quasi tutti lunghissimi, scelta strana visto l’andamento speedy del disco, fatto sta che i sei pezzi si protraggono per oltre cinquanta minuti di durata. A cambiare registro stilistico c’è la monolitica title track conclusiva: qui la ritmica rallenta un po’ e il tutto si fa più cadenzato e avvolgente, nella seconda parte inoltrata del pezzo riparte l’andamento a velocità folli per chiudere in bellezza un album estremo e cattivissimo. Il disco è molto alla svedese, ma mantiene una sporcizia nel suono ed una furia cieca tali da farlo apparire un tassello a sé stante tra le tante uscite del genere. Certo, sempre di puro ed incontaminato black metal si tratta, né più né meno. Non manca una certa propensione al thrash d’annata, sfumatura che spunta qua e là nel disco. Quindi una positiva conferma per i tedeschi, questo “World Without End” ci catapulta in un vortice nichilista e senza mezze misure. Se cercate violenza, velocità, testi blasfemi e suoni accattivanti e morbosi, allora questo disco fa al caso vostro! Se invece non vi piace, sparatevi… cosa state facendo qui? “Black deniall of all life, death arise!” …
