Xasthur – Subliminal Genocide

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Avevo assegnato una piena sufficienza al precedente disco firmato dalla creatura Xasthur, uscito un paio di anni or sono, notando sia punti a favore di “To Violate The Oblivious”, che lievi cedimenti. Analizzare questo “Subliminal Genocide” mi riporta alla mente le considerazioni che feci durante la recensione di cui parlavo poc’anzi. Intanto bisogna mettere alcune cose in chiaro: vi piace Xasthur? perché nel caso non vi fosse mai piaciuto sicuramente non sarà questa ultima fatica a farvi cambiare idea. Ergo, l’uscita interesserà soltanto agli estimatori di vecchia data dell’americano. La proposta è descrivibile come un muro sonoro catacombale e malinconico che si trascina, attraverso vortici di depressione e rassegnazione, per oltre cinquanta minuti, avvolgendo in strazianti note lo sventurato ascoltatore. Pezzi prolissi, senza inizio e senza fine, che dipingono con tinte di solo nero emozioni senza alcuna spinta vitale. Allo stesso modo, le composizioni non si dimostrano mai dinamiche o aggressive, ma oscillano tra l’ossessivo ed il monocorde, in uno straziante cammino di perdizione. Bene, quindi chi ama il depressive più estremo non tarderà ad apprezzare questa ennesima uscita di Malefic. Dovendo, d’altronde, giudicare numericamente questo “Subliminal Genocide”, non posso non constatare come la proposta non si discosti di una virgola da quanto già più volte proposto da Malefic nelle precedenti uscite discografiche di Xasthur. Quindi, nonostante personalmente abbia apprezzato non poco questa uscita, non posso esimermi dal considerare questa estrema staticità compositiva e creativa, abbassando inevitabilmente il giudizio finale. Non posso nemmeno, però, giudicare troppo negativamente una coerenza che sfocia in uscite realmente elitarie e senza il tentativo di seguire nuove e spesso pessime mode del momento; va riconosciuta dunque una sincerità che magari va a braccetto con la sensazione di una proposta non indispensabile. In fondo è così, questo “Subliminal Genocide” non è da avere se si apprezza solo parzialmente Malefic e se si hanno già alcune sue prove passate e allo stesso tempo è sconsigliabile prendere un disco simile se ci si annoia facilmente e non si riesce ad apprezzare un lavoro sicuramente intimo ed estremo. La sufficienza data sta proprio a significare la bontà della proposta in considerazione del suo andamento prevedibile e mai troppo brillante di nuove idee. Dico solo che se questo fosse stato il primo disco degli Xasthur allora probabilmente mi avreste visto gridare al miracolo, in quanto sono il primo a gradire simili atmosfere, tetre e senza speranza alcuna. Però, coscientemente, devo ricordarmi che il passato è indelebile. E un’uscita ancorata al passato come questa purtroppo soffre del peso inesorabile di ciò che è stato già detto. In conclusione, per recensire questo disco avrei potuto usare una sola parola: Xasthur, e tutti avrebbero capito quello che, per l’importanza dell’artista, ho voluto descrivere con svariate righe, forse inutili ma dovute.

REVIEW OVERVIEW
Voto
65 %
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xasthur-subliminal-genocideTRACKLIST <br> 1. Disharmonic Convergence; 2. The Prison of Mirrors; 3. Beauty is only Razor Deep; 4. Trauma will Always Linger; 5. Pyramid of Skulls; 6. Arcane and Misanthropic Projection; 7. Victim of Your Dreams; 8. Through a Trance of Despondency; 9. Loss and Inner Distortion; 10. Subliminal Genocide; 11. Malice Hidden in Surrealism <br> DURATA: 51 min. <br> ETICHETTA: Battle Kommand <br> ANNO: 2006