Partiti come classica black metal band alla Darkthrone, i piemontesi Frangar nel corso degli anni hanno saputo diversificare e personalizzare la loro proposta, sia dal punto di vista prettamente musicale che da quello lirico e concettuale. Per quanto riguarda il primo aspetto, i nostri, pur restando sostanzialmente fedeli ai dettami di un black metal tradizionale, scarno ed essenziale, hanno aggiunto al loro sound suggestioni ed influenze di stampo black n’ roll alla Nattefrost e Horned Almighty e qualche richiamo alle classiche sonorità rock n’ roll di matrice motorheadiana. Esempio di questa evoluzione, o semplice cambiamento, sono i primi due pezzi presenti in questo mini, senz’altro tra i migliori mai composti dal combo nostrano, carichi di groove ed energia, con qualche reminiscenza punk, perfetti per essere eseguiti in sede live. Il mood varia nel brano conclusivo, granitico e marziale mid tempo, aderente allo stile del full length d’esordio “Totalitarian War”, meno trascinante ma altrettanto emotivamente coinvolgente. La produzione, targata Elfo Studios, è forse leggermente soffocata, ma comunque funzionale al genere proposto e grezza al punto giusto. Buona la prova vocale del singer Il Colonello, il cui stile ricorda quello di Argento e il cui screaming risulta possente e stentoreo. Sempre al Colonello si deve lo sviluppo del concept, incentrato sui temi dell’italianità e della guerra, letta alla luce di un patriottismo fervente e militante, nell’ottica di una visione romantica e dannunziana degli eventi bellici e dell’esaltazione dell’eroismo come autentica manifestazione dell’essere. Ultima nota per l’artwork di copertina che ritrae un monumento agli eroi sito nel centro di Novara. Un buon lavoro, nell’attesa della prossima prova sulla lunga distanza.
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