Secondo lavoro sulla lunga distanza per gli Obscure Devotion, successore dell’esordio “Son Of A Dayless Night”, risalente addirittura al lontano 1999. I nostri ci propongono un black molto influenzato dalla scuola musicale estrema (black\death principalmente) dei secondi anni novanta. Una proposta che è dotata di una produzione non al passo coi tempi ma sufficientemente nitida e professionale, che garantisce un ascolto delle sfumature del lavoro privo di ostacoli eccessivi. Gli Obscure Devotion per questa release si sono avvalsi dall’onnipresente drummer degli Handful Of Hate, Gionata Potenti, qui fautore di una prova discreta. “…Of Darkness, Death And Faith” spicca subito per i suoi buoni arrangiamenti, che garantiscono pezzi complessi al punto giusto e si fa apprezzare anche per la sua dinamicità. E’ presente una leggera vena melodica swedish, nonostante il lavoro non si accosti mai eccessivamente a questa corrente musicale. Il disco è tirato e veloce per la maggior parte del minutaggio, offrendo alcuni spunti più ragionati e momenti in cui sono presenti alcune sporadiche divagazioni acustiche. La buona struttura dei pezzi, figlia di un intenso songwriting, garantisce una discreta qualità di fondo. Se vogliamo trovare il difetto più evidente, possiamo notare come la musica qui proposta sia particolarmente legata al passato, senza riuscire a dire in effetti nulla di nuovo rispetto a quanto già abbondantemente detto durante l’ultimo decennio del secolo scorso. Nulla di troppo innovativo e pretenzioso quindi ma siamo di fronte ad un disco che riesce comunque a risultare gradevole e piacevole, soprattutto per gli amanti del black più violento e articolato che non disdegna una sottile venatura melodica.
