Sesto full length per la creatura Lutomsyl, one man project proveniente dall’Ucraina, dietro il quale si cela la mente di Pavel Shishkovskiy, artista tanto prolifico quanto interessante. “De Profundis“ è probabilmente il lavoro più emozionale ed atmosferico mai prodotto dal nostro, che pare aver definitivamente abbandonato le tematiche di stampo NS che avevano caratterizzato le prime uscite targate Lutomysl a favore di un concept giocato sull’introspezione e sull’emozionalità. Il riffing è serrato ma lascia ampio spazio ad aperture melodiche colme di pathos tragico. Le maggiori influenze nel songwriting provengono senza dubbio dalla scuola esteuropea che da qualche anno a questa parte ha sfornato diverse realtà di sicuro interesse. Il muro sonoro creato da chitarra e batteria ricorda molto da vicino i Vargleide, mentre il feeling freddo e oscuro al tempo stesso avvicina la proposta dei Lutomysl a quella di gruppi come Forest, Raven Dark e Branikald. Nel black metal lacerante e malinconico del nostro non è arduo individuare più di una reminiscenza di matrice finnica, sia nei riff che nella struttura dei pezzi, decisamente diretti e senza fronzoli. Purtroppo i brani tendono ad assomigliarsi tutti ed è questo l’unico vero limite di questo lavoro, che rischia di far scemare verso la fine l’attenzione dell’ascoltatore. Ma prese singolarmente le canzoni sono perfette nel loro equilibrio tra la ferocia del black metal tradizionale e un mood più arioso, notturno, drammatico. Una conferma per un musicista che da sempre ha sfornato materiale di buona qualità.
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